La cerimonia di consegna del Premio Cassiodoro si conferma
nella sua formula consolidata di manifestazione brillante e
partecipata. Dopo le ultime tre edizioni a Paola, sotto il segno
del grande taumaturgo e patrono della Calabria, non era facile
trovare una nuova locazione che corrispondesse in pieno allo
sguardo sul mare, scelto come tema conduttore per l’edizione
2008. Terravecchia ha, invece, risposto benissimo offrendo ai
premiati e al numeroso pubblico una serata ricca di spunti di
riflessione sulla Calabria e sul suo mare che l’abbraccia nei
suoi 780 chilometri di coste; un mare che, spiegano gli
organizzatori dell’istituto culturale Universitas Vivariensis,
costituisce «l’elemento con cui misurarsi, il luogo di
percezioni contrastanti, il mistero legato alla potenza, al
movimento, alla ciclicità, alla vita racchiusa dentro di sé, ma
anche una cultura da decifrare in mille linguaggi e,
soprattutto, la grande promessa di uno sviluppo fondato
sull’incontro di popoli, voci, idee».
La piazza del Popolo del piccolo centro collinare dell’area
jonica cosentina si è ben preparata all’evento puntando, fra
l’altro, sul proprio look valorizzato da un gigantesco olmo
della libertà, un albero piantato nel 1799 in occasione della
dichiarazione della Repubblica Napoletana che, per pura fortuna,
è stato risparmiato dalle truppe sanfediste del cardinale Ruffo.
Doppia festa per il
neosindaco di Terravecchia, Mauro Santoro, che ha fatto il
padrone di casa accogliendo i premiati, ma che è stato a sua
volta festeggiato con la presentazione del suo ultimo lavoro su
Giovanbattista Spinelli conte di Cariati e duca di
Castrovillari alla corte dell’imperatore Carlo V, un volume
di argomento storico pubblicato per i tipi della casa editrice
cosentina Progetto 2000. La manifestazione, intercalata dai
brani musicali eseguiti alla chitarra classica da Simone Marino
e Davide Rizzuti, ha avuto, per questo, molti interessanti
momenti.
Per quanto riguarda la cerimonia di premiazione: il primo a
ricevere il Premio Cassiodoro 2008 è stato Leonardo Zolli,
pescatore cariatese di grande esperienza ed esponente di una
famiglia legata da mezzo secolo al mondo della pesca, che, con
l’aiuto dei figli e il suo lavoro svolto con un’imponente
tonnara, contribuisce all’economia locale e allo sviluppo del
settore. È seguita poi la consegna del riconoscimento al maestro
d’ascia Antonio Montesanto, che ha fatto della sua arte
raffinata e del suo cantiere navale sito nel porto di Cariati il
punto di riferimento di tante marinerie e imprenditori italiani
che si rivolgono a lui per la costruzione di pescherecci e
imbarcazioni da turismo. Quindi è stata la volta della
cooperativa “La Torre” di Torretta di Crucoli i cui
rappresentanti, accompagnati dall’assessore Egidio Romano, hanno
parlato della lavorazione della sardella, la tipica conserva
nata dal connubio tra terra e mare. Gli altri riconoscimenti a
due scrittori: lo storico Leonardo Iozzi di Cetraro, che
da molti anni si dedica allo studio della marineria cetrarese e
alla storia del suo paese, legata a Montecassino per moltissimo
tempo, e la giornalista-scrittrice Assunta Scorpiniti che
sta conducendo una serie di studi, in parte già pubblicati anche
in forma di racconti, sullo speciale rapporto tra le donne e il
mare, approfondendo, tra l’altro, la storia e le vicende delle
antiche pescatrici di Cariati.
Ultimo premiato l’assessore regionale all’agricoltura e alla
pesca Mario Pirillo, che il conduttore del Premio,
l’editore Demetrio Guzzardi, ha voluto ricevesse il
riconoscimento dal pescatore Leonardo Zolli. Pirillo si è detto
felice di ricevere il premio, ma ancor di più di ritirarlo dalle
mani di un uomo che rappresenta una categoria a cui le
istituzioni devono stare molto vicine. L’assessore ha anche
parlato delle nuove risorse che il mondo della pesca può
ritagliarsi praticando la pesca-turismo e nuove attività che
vanno oltre la fruizione tradizionale del mare. Pirillo,
inoltre, si è impegnato a far seguire da esperti delle
università calabresi l’olmo della libertà, che può
rappresentare, come ha detto il sindaco di Terravecchia Mauro
Santoro «la nostra tenace volontà di restare nei piccoli centri,
per custodire una storia millenaria, che vogliamo conservare e
proteggere per lasciarla alle future generazioni».