per la musica popolare
Premia Papàs Pietro Lanza
Recitare, cantare e narrare la storia della propria etnia è il compito che si è scelto Pino Cacozza. Gli albanesi che vivono in Calabria da oltre 5 secoli sono una presenza attiva e significativa; una testimonianza di come si possa vivere custodendo le proprie tradizioni e la propria cultura, integrandosi, ma mai omologandosi. Le comunità albanesi si sentono raccontate da Pino Cacozza, che nei suoi spettacoli presenta il variegato mondo dell’Arberia.
per la cultura
Premia Roberto Ortu
Stare in mezzo ai libri ed impegnarsi nel mondo della cultura è una vocazione per progettare e saper costruire luoghi vivibili, dove chiunque possa incontrare la bellezza che emana dalla conoscenza. Tappa importante è comunicare, anche con i propri scritti, il grande patrimonio che abbiamo ricevuto dal passato e che dobbiamo saper porgere alle nuove generazioni.
per l’evangelizzazione
Premia Nello Serra
Evangelizzare vuol dire portare agli uomini la buona novella dell’Evangelo. Il pastore Paolo Giovannini, romano, ma da 50 anni stabilmente a Cosenza, è il responsabile di una delle più significative realtà evangeliche pentecostali d’Italia: la comunità Bethel, nata dal suo ministero pastorale. Oltre all’impegno a favore di chi è rimasto nella società più indietro, come i poveri ed i carcerati, il pastore Paolo Giovannini è molto attivo nelle attività culturali: ha dato vita a mezzi di comunicazione sociale, ha fondato la Scuola biblica “Sopra la roccia” ed una biblioteca tematica evangelica.
per l’editoria periodica
Premia Demetrio Guzzardi
La fedeltà nel raccontare il proprio territorio è la carta vincente del periodico Reportage, nato nel 1962, ma da oltre 20 anni portato avanti con passione e competenza da Federico Arcuri, per dare valore al qui ed ora. Il giornalismo cartaceo territoriale è fatto di impegni, ma soprattutto di credibilità; il lettore è spesso uno dei protagonisti dell’evento, ed allora la notizia da scrivere è semplicemente una verità da condividere con tutti.
per l’associazionismo
Premia William Lo Celso
L’associazionismo è una modalità di impegnarsi nella società per favorire non solo gli scambi culturali, ma anche la creazione di socialità. Progettare anno dopo anno un cartellone di eventi è sicuramente la parte più impegnativa ed interessante di chi guida le organizzazioni, fornendo alla società un grande movimento di volontariato culturale, che a volte è l’unica risposta alla grande sete di conoscenza e di aggregazione.
per il teatro popolare
Premia Mario Bartucci
La vita è un palcoscenico, e il palcoscenico rappresenta sempre la vita. Ruggero Ciancio, appassionato ricercatore di tradizioni popolari, nei suoi testi teatrali racconta il proprio paese, come se descrivesse il mondo intero. Utilizzando il linguaggio dialettale, mette in scena aspetti, a volte anche grotteschi, della vita calabrese: la fiducia, l’invidia, la grande generosità, l’avarizia, la politica, la religiosità…, un’umanità varia che si mostra, strappando sempre un sorriso.
per l’archeologia
Premia Nunzio Scalercio
Le pietre del passato, se adeguatamente studiate, possono indicarci non solo i siti storici dove gli uomini e le donne di appena ieri hanno costruito le loro città, ma anche come queste comunità, affrontando le difficoltà della vita, sono riuscite a lasciare traccia del proprio vissuto. Scrive Francesco Cuteri: «L’archeologia è la mia vita e la Calabria è la mia terra; il posto in cui mi muovo, per conoscere, ed a cui ho sempre fatto ritorno».
per il giornalismo
Ritira il premio Antonella Dodaro, premia Renato Guzzardi
Raccontare la mafia dando voce a chi non c’è più; è questo l’obiettivo che la giornalista Luciana De Luca, volutamente, si è dato. Si può combattere il male – e le mafie lo sono – presentando il dolore dei familiari delle vittime innocenti, che anche dopo anni, non riescono a far rimarginare le ferite. Il ricordo del male ricevuto, condiviso sulle pagine de Il Quotidiano del Sud è sicuramente una grande arma educativa, per sconfiggere gli uomini del malaffare.
per il giornalismo enogastronomico
Premia Lidia Matera
Il compito di un bravo comunicatore è quello di presentare cose e fatti della vita di tutti i giorni. Spiegare al grande pubblico la produzione vinicola della Calabria, è raccontare la storia stessa della nostra regione, dove tutto ci parla di produzione, commercializzazione, ma soprattutto della grande socialità che nasce attorno ad una bottiglia di buon vino calabrese.
Domenica 3 settembre 2017 ore 21,30
Istituto di studi, ricerche, formazione e servizi per la valorizzazione,
tutela e divulgazione del patrimonio culturale ed ambientale.
Sede legale e di rappresentanza
Cosenza - Via Padolisi, 9
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